Gli affreschi di Tiepolo in una Villa sui colli
VILLA, CAPOLAVORI
VILLA VALMARANA AI NANI
Distance from Villa Solatia
9.8
kilometres
Recommended excursion duration
2 Ore
Una delle più suggestive Ville Venete non palladiane, completamente affrescata dal miglior Gianbattista Tiepolo e poi dal figlio Giandomenico: imperdibile.
Il biglietto è di €11. All'interno è presente un bookshop ed un caffè. L'esperienza immersiva ha un biglietto supplementare di €2 a persona, come pure l'audioguida.
GLI AFFRESCHI
La palazzina principale e la foresteria furono affrescate da Giambattista Tiepolo e dal figlio Giandomenico nel 1757, per volere di Giustino Valmarana. In particolare la palazzina principale ripercorre temi mitologici e classici, con scene dall'Iliade, dall’Eneide, dalla mitologia, dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e dall’Orlando furioso di Ariosto. "Ai quattro lati della villa altrettante stanze rievocano l'epopea antica e moderna attraverso scene eroico-amorose: come in un percorso iniziatico i protagonisti dei quattro sommi poemi della storia d'Europa riflettono sulla "necessità di superare le delizie e le pene d'amore per raggiungere la maturità e la solitudine eroiche". Tiepolo, oltre al pennello, ha fra le mani i libri che hanno segnato il pensiero occidentale, la storia che lega l'antico al moderno, dall'antica Grecia e dalla Roma imperiale al grande Rinascimento italiano, in un gioco di specchi e di imitazioni. La villa diviene così un "palazzo della memoria", schema dell'universo imperniato sui quattro angoli-pilastro (Nord, Sud, Est, Ovest) in cui i personaggi-chiave dell'epica, la storia immaginaria che unifica i tempi (Antico, Moderno) attraverso le gesta degli eroi celebrati per il coraggio adamantino e le virtù straordinarie, si raccolgono dialogando su un teatro virtuale".
LA FORESTERIA
La foresteria presenta uno stile più moderno rispetto al resto della villa, con richiami all'Illuminismo e scene di vita quotidiana, dalla rappresentazione della campagna veneta, a quelle della nobiltà, sino a quella della lontana Cina. In questa parte della villa compare in maniera decisa la mano di Giandomenico Tiepolo, che nega il gusto del sublime paterno. Fu questi un precursore nella scelta dei temi dipinti nella foresteria. Nella sala delle cineserie spiccano il Mercante di stoffe e la Passeggiata del Mandarino, specchio del gusto dell'epoca per un esotismo di maniera. La stanza delle scene campestri mostra temi che sono caratterizzati dall'idillio. Nella stanza "gotica" (uno dei primissimi esempi di rappresentazione neogotica, al tempo), passeggiate, personaggi e ambiente sono appunto tutti accolti in una cornice neogotica (Passeggiata estiva ed invernale, Dichiarazione d'amore, Figure allegoriche).
I NANI
La Villa prende il nome proprio da queste statue di nani poste sul muro di cinta a guardia e custodi dell’interno.
Un tempo le statue erano 20, disseminate in tutto il giardino e sono la prova oggettiva della leggenda che si narra intorno alla presenza di queste numerose figure grottesche.
Si racconta infatti che la villa fosse stata donata dal padre alla principessa Layana affetta da nanismo. Per non farle conoscere la sua diversità, era accudita e custodita da venti servitori nani.
Un giorno, un giovane scavalcò il muro di cinta ed entrò nel giardino della Villa, dove venne visto dalla principessa che così purtroppo prese coscienza della sua deformazione.
Disperata per la sua situazione, si tolse la vita gettandosi dalla Torre e lasciando i venti servitori nani pietrificati dal dolore e fedeli custodi del suo sonno eterno.
Sembra che l’ispiratore dei nani sia stato Giandomenico Tiepolo e che l’esecutore materiale fu invece Francesco Uliaco, influenzato dai personaggi della Commedia dell’Arte del francese Callot e riprodotti nelle stampe popolari dei Remondini di Bassano del Grappa.